giovedì 26 novembre 2015

Non ci resta che piangere...

La vita non è mai come la progetti.
Puoi mettere sveglie, timer, cronometri.
Puoi avere il Google Calendar più organizzato e articolato della Terra. Ma qualcosa, sicuramente, andrà come non te lo aspetti.
Prendete me, ad esempio.
Stamattina avevo puntato la sveglia ad un orario decente dato che, purtroppo, non sto lavorando (ma va'?! Ditelo che è un colpo di scena, che non l'avevate capito!) e l'inattività mi porta inevitabilmente ad andare a dormire sempre più tardi e, di conseguenza, a svegliarmi a ora di pranzo. Sono nottambula per natura, ma ciò non giova alla mia attuale vita professionale e sociale.
Mi piacessero almeno le discoteche o le feste... mannaggia...
Fattostà. Sveglia, colazione, post brillante e ameno su Cenerentola e il Cinema, borsone, palestra.
Realtà: sveglia, colazione... e fin qui tutto ok... telefonata a mamma (in programma), protratta ben oltre il consentito. Tragedia!
Ma no. In fondo, oggi non ho impegni particolari: posso traslare tutto anche di un'ora o due.
Altra telefonata, decisamente fuori programma, decisamente sgradita, decisamente sgradevole.
Risultato: eccomi qua, ore 12:10, ancora in pigiama, vestaglia cogli orsetti, spettinata, letto disfatto, borsone abbandonato, post modificato.
Ora posso dirlo, sono autorizzata: TRAGEDIA!
Non è come pensate. Va bene, tanto per cambiare sono in ritardo. Sapete, io vivo nel cronico ritardo per le mie cose personali, pur di essere sempre puntuale nel mondo della professionalità... eh????
Traduco: per dieci anni ho lavorato su tutto, e dico tutto, il territorio di Roma e Castelli per appuntamento. In sostanza, sono più raminga io della Compagnia dell'Anello (o del Ka-Tet di Roland Deschain, per chi avesse letto la saga della Torre Nera di Stephen King). Ciò ha generato in me due conseguenze:
1. essere mobile e motorizzata oltre ogni dire, con automobile, motocicletta (sì, mo-to-ci-clet-ta enduro, non uno scooter), treni, autobus, tram e quant'altro;
2. essere la fannullona più fannullona e trastullatrice che esiste dalle 8 alle ore 12, dal lunedì al venderdì, prefestivi e festivi esclusi.
In conclusione: sono in ritardo sulla mia personale tabella di marcia che prevede estrazione dal pigiama, sistemazione della casa, sistemazione delle mie fibre muscolari e assottigliamento delle riserve lipidiche che risiedono, senza permesso di soggiorno, sui miei glutei. Poco male. Ci sono abituata. Fra mezz'ora Wonder Woman mi invidierà, per la velocità con cui avrò sbrigato le faccende.
Tutto ok? No. Lo dico e lo ripeto: TRAGEDIA!
Torniamo un attimo alla telefonata. Non quella con mamma: quella è normale che sia una tragedia in itinere con finale felice. Perché, insomma, le madri e le figlie sono così: scatenano quotidianamente una Guerra Mondiale a colpi di insulti nucleari e frecciatine biologiche, ma si sa che finisce sempre a tarallucci e vino. Immaginate ora che la figlia sia pure unica e viva lontana: i filmoni di fantascienza che produceva Roland Emmerich negli anni '90 (Stargate, Indipendence Day, The Day after Tomorrow, per dirne alcuni) sono roba da dilettante in confronto.
Non quella telefonata lì.
L'altra. La seconda subdola, piccola, inattesa, sgradita, sgradevole telefonata. Ecco, quella sì che è stata una tragedia.
Prima di andare oltre...


Mi rivolgo a te,
che mi hai appena intervistato,
che cerchi una segretaria personale:
sei un bravo ragazzo,
sei professionale,
sei in gamba.
Hai scelto un lavoro fecale,
ammiro che tu riesca a farlo con tanta nonchalance.
Se passi di qua, non prenderla sul personale.
Dopo tutto quello che ho vissuto lavorando,
ho deciso che voglio essere bisbetica,
logorroica,
stronza,
senza freni, ma non nel senso che hai inteso tu.
Grazie di aver chiamato.
Un consiglio: anche tu hai molto potenziale,
se puoi, cambia lavoro.

Drin! Numero privato.
Già qui, storco il naso.
Altolà!
Chi siete!
Cosa fate!
Cosa portate!
Sì, ma quanti siete!
Un fiorino! 
Giuro che al prossimo numero privato che mi chiama, risponderò così.
Realtà: Pronto?
Sono la superditta (nome detto a trecento all'ora, reso incomprensibile. Secondo me lo fanno di proposito per metterti in difficoltà) organizzazione eventi. Sto cercando una segretaria personale. Stipendio netto: cifra astronomica. Sei interessata?
Certo che sono interessata. Di che si tratta?
Io ditta, direttore, proprietario, gestore e capo della baracca lavoro per Nomi Galattici.
Wow. Ok, ne prendo atto (pensiero privato: già lavorato per Nomi Galattici. Non è che l'esperienza mi abbia arricchita granché, in tutti i sensi; se oggi sono qui un motivo ci sarà). Vai avanti, superditta.
Cerco pulzella segretaria personale.
Requisiti: single, lingue straniere, spigliata, acculturata, viaggiatrice, senza fissa dimora, senza progetti familiari da qui ai prossimi quarant'anni, gnocca, disponibile al "te la faccio vedere ma non la puoi toccare". Ma bada che siamo nell'ambiente dei Nomi Galattici. E comunque ti paghiamo il vestito di Armani, il tacco 12, il make-up e l'estetista.
Da parte mia, momento di silenzio e riflessione. Dopodiché: Ciccio, ho già lavorato per Nomi Galattici e la tua offerta non mi entusiasma (nel frattempo penso ai miei baffetti, al pigiama stropicciato, ai capelli "asciugatura post palestra in 30 secondi" che nemmeno l'asciugatrice dei panni della Whirlpool). O hai qualche carta che mi convinca, oppure mettiamo giù che ho da farmi la ceretta a casa stile Bridget Jones, altro che estetista.
Superditta per feste: ma tu hai potenziale, ho sentito quarantacinque ragazze prima di te, tu sì che sei convincente.
La mia risposta: ti ringrazio, ma non penso di essere la persona adatta a questo lavoro. Ma se vuoi continuare a farmi domande, ehi, sono nel mio anno sabbatico dallo sfruttamento femminile per la manodopera intellettuale, ho tempo da perdere.
Dopo qualche altro insulso ma divertente convenevole, viene il meglio.
Ragazzo superditta: hai qualche foto?
Io: le hai già viste sull'annuncio.
Superditta: no, dico qualche foto più seducente. Se ci hai lavorato, sai che Nomi Galattici amano la seduzione.
Io: sì, proprio perché conosco la natura di Nomi Galattici me ne sono andata. Io sono bella, ma non sono seduttiva. Sono elegante.
Superditta (imperterrita): se dovessi sedurmi, come verresti al colloquio di persona?
Io: ancora... te l'ho detto, non ti devo sedurre. Se hai cervello, ti seduco con l'intelletto. Vengo con gonna sopra al ginocchio e camicia aderente. Sono alta 1.75 e porto la 48, fattela bastare.
Superditta: ma non vuoi proprio provare a mandarmi foto sensuali?
Io (pensando che la foto più sexy che ho è quella che mi scattò mamma a 5 anni sul water): guarda, ho un paio di scatti vestita per matrimoni. Ti mando quelli se vuoi.
Superditta: foto in costume? 5-6 scatti?
Io: 5-6 scatti?!!!
Io, che l'effetto di una macchina fotografica su di me è peggio di una corona d'aglio su un vampiro.
Superditta: va bene dai, non importa. Ma qualche scatto particolare fatto col cellulare? Tutte le ragazze ce l'hanno, dai.
Scoppio a ridere, pensando che ieri ho fotografato la lista della spesa appesa al frigo, perché non mi andava di copiarla sul cellulare... secondo voi vale come scatto particolare?
Superditta: posso continuare con domande ancora più strane?
Io (penso: sto sognando. Non posso fare un colloquio così ridicolo. Ma no, ha ragione lui. Nomi Galattici sono proprio così, lo sappiamo tutti): dai, avanti.
Superditta: che lingerie porti?
Io (penso: quella della Coop): ehm... molto classica. Nera, liscia. A volte in pizzo (ma quando mai, che il pizzo mi dà fastidio??).
Superditta: vestiresti con la lingerie in trasparenza?
Io (ma mica so' Belen, sai come si vedrebbero bene i miei rotoli??): se devo portare un Valentino o un Armani, si può pure fare.
Superditta: le tue fantasie sessuali più spinte?
Io (darla a uno con un minimo di cervello???), cercando di essere più diplomatica del mio pensiero: deve ispirarmi la persona, il resto viene da sé.
Superditta: ma ce l'avrai una posizione, un gioco che ti piace.
Io (farti fare tac ed elettroencefalogramma prima di dartela, così verifico le tue capacità cognitive ed eventuali disfunzioni): no, non ce l'ho.
Superditta: la dai via facilmente?
Io (di nuovo, a quelli col cervello sì. Per te e Nomi Galattici sono più blindata di una banca svizzera): no.
Superditta: immagina una festa o un convegno con Nomi Galattici. A loro piacciono le belle donne. Tu sei una da guardare e non toccare? Toccare un po' ma non esagerare? O magari tocca e divertiamoci?
Io (se mi tocchi perdi un arto, se mi guardi con quegli occhi... apprezzerei che guardassi da un'altra parte ma, come mi insegna la mamma, la propria libertà finisce dove inizia quella altrui: non posso cavarti gli occhi dalle orbite. Troppo aggressiva??): guardare ma non toccare.
Superditta: ok. Scusa per le domande imbarazzanti...
Io: non mi hai imbarazzata (ti sei solo ricoperto di ridicolo, ma non è colpa tua. La colpa è del sistema, perché Nomi Galattici fanno queste porcate e qualcuno deve svolgere il lavoro sporco per loro).
Superditta: dovevo capire se avevi la forza di gestire la situazione. Ho collaborato con ragazze che ho ritrovato al letto con Mister X il giorno dopo. Sai, quell'ambiente è così. Una cena, il vino, Altre Sostanze e non ti ricordi più niente.
Io: ah guarda, io sono astemia (anzi, sono proprio una palla. Sono salutista, fissata con l'alimentazione, astemia, non ho mai fumato né fatto uso di Altre Sostanze, non faccio giochi promiscui, faccio sempre sport. L'unico maledetto vizio che ho è la Cocacola Zero!!).
Superditta, che se ne esce con la frase del giorno: sai, mi hai convinto tanto. Vorrei davvero incontrarti, anche se non vuoi mandarmi le foto. Oppure mandami uno scatto solo. Tu hai un potenziale. Sei un po' frenata, anche se non so perché (ciccio, te lo dico io il perché: si chiama dignità, amor proprio e rispetto di sé). Ma tu sei quella rara bellezza che si può ammirare ma non toccare. Sei la donna che può esercitare influenza su chiunque. Perdonami la volgarità: tu sei quella donna che mi mette Nome Galattico in ginocchio, senza farsi sfiorare, dopo che è venuto nelle mutande.
Io: senti, sei un bravo ragazzo, ti ringrazio per l'offerta e per i complimenti. Conosco le mie potenzialità e le hai indovinate. Non mi interessa sfruttarle per lavorare con Nomi Galattici.
Superditta: ci vuoi pensare? Magari ti richiamo in futuro?
Io: come ti pare. Ciao.

Signore e signori, non dubitate delle credenziali del ragazzo di Superditta. Sono tanti anni che lavoro come libera professionista e riconosco un millantatore. Egli è veramente servo accondiscendente di Nomi Galattici. Ed è stato un onesto colloquio di lavoro telefonico. Un pre-colloquio.
Il ragazzo ha elogiato ogni mio potenziale. Ha inquadrato bene la mia figura professionale, l'ho capito da dettagli che ho omesso nel resoconto. Era educato, cortese, faceva solo il suo mestiere.
Ma allora... perché dopo la telefonata mi sono sentita tanto sporca? Perché mi ha lasciato una terribile sensazione di disagio? Perché i Nomi Galattici sono gli unici che possono garantirci alti tenori di vita, magari infilandoci una banconota da 500 euro fra le tette?
Scusate, forse sputo nel piatto in cui mangio. Ma non ho studiato tanto, per essere un animale da esposizione. Non vivo in uno zoo.
Non sono l'elefante a cui tirare le noccioline dopo un'esibizione.
Probabilmente è un mio limite. Un mondo che non ho mai compreso e non intendo comprendere ora. Ma se l'effetto che mi fa una semplice telefonata è tanto invasivo, come essere molestata fisicamente, ve lo immaginate cosa significherebbe stare lì a farsi toccare il culo? Ma con che diritto un Nome Galattico ubriaco può toccarmi il culo?
A volte mi viene proprio tristezza, a pensare in che mondo viviamo.
Sapete cosa? Adesso me ne vado in palestra, dove mi guarderanno perché non sanno fare altro. Perché sono bella e appariscente e non me ne importa un fico secco. Io indosserò le mie cuffie bluetooth, ascolterò la mia musica e sarò altrove. In un altrove dove posso essere considerata come persona, non come un pezzo di carta (la maledizione della laurea ottenuta)... o un anonimo pezzo di carne.

Solo per i vostri occhi
che mi avete letta
che mi avete vista

LE MIE FOTO SEDUCENTI














13 commenti:

  1. Io sono di parte, per me sei una gnocca da paura... ma quello che mi fa più paura (nell'accezione positiva del termine) è il tuo cervello. Incommensurabilmente oltre...
    ... di un altro pianeta.
    E con questo ho detto tutto, mia personalissima E.T. "caaaaaasaaaaa"!!!
    xoxoxo EuMom orgogliosamente orgogliosa di una figlia come te... e mi posso permettere tutte le licenze grammaticali che mi più mi aggradano.

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    1. Che dire?
      Un commento così esplosivo è... ESPLOSIVO!!!! :D :*

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  2. La foto più bella??? Quella con la felpa, sorriso bellissimo, peccato che gli uomini non pensino davvero col cervello, sempre che ne abbiamo uno...
    Questo post mi ha fatt sorridere, ridere, arrabbiare e piangere, davvero Ludo...ma che mondo di m...e poi millantano la parità...siamo tutti uguali, ma non è vero per nulla, riconosciamo limiti e diversità per cortesia, un po' di sana onesta intellettuale!!
    Un bacione tesoro, ti voglio bene
    la tua sorellina
    Mony

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    1. Sorellina, purtroppo in quel mondo lì sono davvero tutti uguali.
      Io ho avuto la "fortuna" di lavorare dal lato più... candido dell'alta società e ti lascio immaginare cosa ho visto e vissuto.
      Nel jet set, nel prêt à porter e in altri ambienti molto in vista, non c'è distinzione di sesso: il servilismo (per non dire peggio) è sia maschile che femminile.

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  3. Ti prego dimmi che la prossima volta dirai ad alta voce "darla a uno con un minimo di cervello"!!!

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    1. Mi sa che ti ho già risposto su FB? :)
      Comunque replico allo stesso modo, il mio pensiero è uniforme su qualsiasi piattaforma social: se avessi risposto così, mi sarei persa il resto del divertimento XD XD XD

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  4. Ludo, capisco il tuo senso di sporcizia, ma devi solo essere orgogliosa della tua dignità! Complimenti e continua così,anche se potresti passare per choosy ;) :*

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  5. Ludo, capisco il tuo senso di sporcizia, ma devi solo essere orgogliosa della tua dignità! Complimenti e continua così,anche se potresti passare per choosy ;) :*

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    1. Ahahahah!! In quell'ambiente lì (nel quale ho lavorato, ma per fortuna per le vecchie generazioni, un po' più inibite al livello sessuale) essere choosy è un imperativo assoluto!

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  6. Ciao Ludo, complimenti per la schiettezza e la dettagliatezza del post. Man mano che lo leggevo salivano in me diverse sensazioni: passavo dal divertito (tanto nel vedere quanta ignoranza e falsità) all' arrabbiato, dal compassionevole all' inebetito di fronte alla cattiveria della gente, sebbene non mi debba stupire visto il mondo in cui viviamo. L' unica cosa positiva (e non è sicuramente una cosa da poco) è stata quella di conoscere l' intelligenza di una ragazza che non ha saputo cedere a delle lusinghe che molte avrebbero accettato pur di farsi vedere e di guadagnarsi qualcosa in maniera facile. Ti faccio i miei complimenti Ludo e spero quanto prima di poterti conoscere di persona. Un abbraccio grande. Davide

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    1. Ciao Davide, grazie per il tuo bel commento.
      In quel mondo lì è pieno di persone intelligenti e in gamba, altrimenti non si sopravvive. Peccato che qualcosa, che non so nemmeno definire, spinga menti così brillanti a infognarsi con soggetti a cui personalmente non darei un centesimo... ma io combatto contro i mulini a vento, se pensiamo che Nomi Galattici sono tra le persone più ricche e potenti (e nello stesso tempo povere e miserevoli) del pianeta.
      Amatissimi tutti i miei "parenti adottati", prometto che uno di questi giorni prendo un bel treno e vengo su a darvi un abbraccione di gruppo!! :) ;) <3

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    2. Quando prenderari quel treno, fai prima un fischio: vengo su con te. :-)
      Mamma presente!!

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  7. In attesa che tu prenda questo treno il mio commento è NO COMMENT!!!
    Aggiungerei anche un ECCHECCAVOLO!!!
    Vengo ad aspettarti in stazione.... Sbrigati che fa freddo😊

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